Le Catacombe di Pretestato

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Tra la Valle della Caffarella e la via Appia Antica sorge un complesso catacombale che prende il nome di Pretestato.

Su Pretestato  non si sa nulla; è forse da identificare con un proprietario del terreno o con un toponimo preesistente.

La catacomba fu scavata nel sito del Triopeion, vasta area oggi occupata dal complesso di Massenzio, dal Mausoleo di Cecilia Metella e in parte dalla valle della Caffarella,  di proprietà di Erode Attico. Illustre personaggio di origine ateniese, filosofo, letterato, precettore degli imperatori Marco Aurelio e Lucio Vero.

Alla sua morte (177 d. Cr.) il vasto possedimento fu integrato al demanio imperiale e poi utilizzato come luogo di sepoltura di personaggi di alto rango.

Ad un’origine idraulica  è forse da attribuire la cosiddetta Spelunca Magna, una lunga galleria (circa 100 m per 2 m di larghezza) con ingresso in piano e brevi diramazioni, anteriore alla catacomba e che ne costituirà un asse portante.

Nella catacomba che si sviluppa globalmente su tre livelli, sono stati identificati tre nuclei certamente precostantiniani, in seguito i tre nuclei primitivi conobbero fasi di approfondimento e di espansione con regioni diverse. Analogamente ad altre catacombe, anche in quella di Pretestato sono diversi i martiri ed i santi ricordati e celebrati. Nel sopraterra, in due distinte basiliche, oggi scomparse vennero commemorati i santi Tiburzio, Valeriano, Massimo e Zenone.

Nella spelunca magna poi erano disposte quattro stazioni devozionali, ove erano stati sepolti cinque martiri: il vescovo Urbano, Felicissimo e Agapito   e Gennaro.

Scavi sistematici condotti, tra il 1847 e il 1872, da Giovanni Battista de Rossi portarono non solo la scoperta della catacomba, ma alla sua identificazione con quella di Pretestato.

Scopriamone i suoi segreti insieme…

Apertura riservata per gli amici di Romaintour

N. B. Il sito  è sotto la custodia della Pontificia Commissione di Archeologia

Solitamente chiuso al pubblico. Eccezionalmente è concessa l’apertura su richiesta che prevede la presenza di un fossore. La visita sarà a cura di uno studioso della Pontificia commisione di Archeologia Sacra

All’interno dell’area non è consentito fare fotografie o riprese video, sarà necessario munirsi di una torcia e indossare scarpe comode, se necessario vestirsi a strati

La visita è a numero chiuso max 18 partecipanti e la conferma di partecipazione dovrà pervenire entro e non oltre il 20 febbraio

Si sconsiglia la visita a chi soffre di claustrofobia ed ai bambini in età prescolare…

Informazioni di visita:

 Data: Sabato  27  Febbraio 2016,

Appuntamento: ore 15.45 in via Appia Pignatelli, 11

Inizio visita: L’inizio della visita è previsto 15 minuti ca. dopo l’orario di appuntamento, permettendoci di svolgere le consuetudinarie pratiche dell’accoglienza

Durata di visita: 2 ore ca.

Visita guidata: € 20.00 (costo stabilito dalla Pontificia Commissione di archeologia che comprende l’ingresso ad apertura straordinaria del sito, la presenza del custode e la visita guidata), il pagamento dovrà essere effettuato anticipatamente via bonifico entro e non oltre il 20 febbraio.

Chi dovesse rinunciare alla visita in extremis nonostante il pagamento anticipato perderà comunque la quota versata

Indirizzo: via Appia Pignatelli, 11. Si consiglia di posteggiare per chi venisse in auto al vicolo di S. Urbano e poi procedere a piedi sull’Appia Pignatelli. Oppure prendere l’autobus 118 e scendere alla biforcazione con l’Appia Antica

 Sarà rilasciato materiale informativo ai fini della comprensione dell’itinerario culturale