- In data Febbraio 9, 2016
- In Tour speciali
- Tags:
Le Catacombe di Pretestato
Tra la Valle della Caffarella e la via Appia Antica sorge un complesso catacombale che prende il nome di Pretestato.
Su Pretestato non si sa nulla; è forse da identificare con un proprietario del terreno o con un toponimo preesistente.
La catacomba fu scavata nel sito del Triopeion, vasta area oggi occupata dal complesso di Massenzio, dal Mausoleo di Cecilia Metella e in parte dalla valle della Caffarella, di proprietà di Erode Attico. Illustre personaggio di origine ateniese, filosofo, letterato, precettore degli imperatori Marco Aurelio e Lucio Vero.
Alla sua morte (177 d. Cr.) il vasto possedimento fu integrato al demanio imperiale e poi utilizzato come luogo di sepoltura di personaggi di alto rango.
Ad un’origine idraulica è forse da attribuire la cosiddetta Spelunca Magna, una lunga galleria (circa 100 m per 2 m di larghezza) con ingresso in piano e brevi diramazioni, anteriore alla catacomba e che ne costituirà un asse portante.
Nella catacomba che si sviluppa globalmente su tre livelli, sono stati identificati tre nuclei certamente precostantiniani, in seguito i tre nuclei primitivi conobbero fasi di approfondimento e di espansione con regioni diverse. Analogamente ad altre catacombe, anche in quella di Pretestato sono diversi i martiri ed i santi ricordati e celebrati. Nel sopraterra, in due distinte basiliche, oggi scomparse vennero commemorati i santi Tiburzio, Valeriano, Massimo e Zenone.
Nella spelunca magna poi erano disposte quattro stazioni devozionali, ove erano stati sepolti cinque martiri: il vescovo Urbano, Felicissimo e Agapito e Gennaro.
Scavi sistematici condotti, tra il 1847 e il 1872, da Giovanni Battista de Rossi portarono non solo la scoperta della catacomba, ma alla sua identificazione con quella di Pretestato.
Scopriamone i suoi segreti insieme…
Apertura riservata per gli amici di Romaintour
N. B. Il sito è sotto la custodia della Pontificia Commissione di Archeologia
Solitamente chiuso al pubblico. Eccezionalmente è concessa l’apertura su richiesta che prevede la presenza di un fossore. La visita sarà a cura di uno studioso della Pontificia commisione di Archeologia Sacra
All’interno dell’area non è consentito fare fotografie o riprese video, sarà necessario munirsi di una torcia e indossare scarpe comode, se necessario vestirsi a strati
La visita è a numero chiuso max 18 partecipanti e la conferma di partecipazione dovrà pervenire entro e non oltre il 20 febbraio
Si sconsiglia la visita a chi soffre di claustrofobia ed ai bambini in età prescolare…
Informazioni di visita:
Data: Sabato 27 Febbraio 2016,
Appuntamento: ore 15.45 in via Appia Pignatelli, 11
Inizio visita: L’inizio della visita è previsto 15 minuti ca. dopo l’orario di appuntamento, permettendoci di svolgere le consuetudinarie pratiche dell’accoglienza
Durata di visita: 2 ore ca.
Visita guidata: € 20.00 (costo stabilito dalla Pontificia Commissione di archeologia che comprende l’ingresso ad apertura straordinaria del sito, la presenza del custode e la visita guidata), il pagamento dovrà essere effettuato anticipatamente via bonifico entro e non oltre il 20 febbraio.
Chi dovesse rinunciare alla visita in extremis nonostante il pagamento anticipato perderà comunque la quota versata
Indirizzo: via Appia Pignatelli, 11. Si consiglia di posteggiare per chi venisse in auto al vicolo di S. Urbano e poi procedere a piedi sull’Appia Pignatelli. Oppure prendere l’autobus 118 e scendere alla biforcazione con l’Appia Antica
Sarà rilasciato materiale informativo ai fini della comprensione dell’itinerario culturale