- In data Gennaio 23, 2014
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i sotterranei della chiesa di S. Maria in via Lata
Percorrendo via del Corso da Piazza Venezia, quasi da principio, sulla sinistra compare una chiesetta che spesso i passanti distratti neanche notano, quasi a filo sulla strada.
Si tratta invece di un’ autentica meraviglia architettonica, palinsesto della storia millenaria di Roma, non solo per quel che riguarda l’edificio religioso in sè, ma soprattutto per quel che cela nelle sue viscere.
La chiesa prende il nome dalla VII° regione augustea, e dal tratto urbano più largo “Lata appunto” della via Flaminia.
In età adrianea tutta la strada fu soggetta ad un importante riassetto urbanistico ed edilizio. Sorsero lungo i suoi margini o nei pressi, notevoli edifici di diversa natura.
Il nucleo antico scoperto sotto la chiesa, trasformato poi in antica diaconia in epoca paleocristiana – altomedievale, è da ascrivere proprio alla fase adrianea della regione.
E’ costituito da sette vani ricavati all’interno di pilastri di un precedente portico su colonne, che correva parallelamente all’antica via Flaminia e costruito intorno al I sec. d. Cr.
In una fase successiva tra III – IV sec. d. Cr., il sito fu utilizzato con funzione commerciale come magazzini (Horrea) e all’interno del portico vennero appunto creati i vani di cui sopra, organizzati probabilmente in due livelli in altezza.
L’intero complesso, portico e magazzini doveva aver un’altezza complessiva pari a 8 metri.
Una volta caduti in disuso, i locali lungo l’antica via Lata subirono dei cambiamenti d’uso, abbattendo le pareti in laterizio e trasformando i vani in ambienti allungati a mò di galleria nei quali fu poi creata la diaconia.
l’intero ambiente venne rivestito di affreschi (santi acclamanti, orazione di Gesù nell’orto, Sette dormienti di Efeso, Giudizio di Salomone, Tempietto), attribuiti all’inizio del VII sec. Fasi successive di affreschi documentano la variegata attività del monastero. Alcuni affreschi mostrano anche tre strati di pitture sovrapposte, testimonianze artistiche straordinarie per lo studio della cultura figurativa altomedioevale romana, essendo databili tra il VII e l’XI secolo.
La chiesa medievale creata a partire dal 1049 sui resti dell’antica diaconia, aveva l’ abside rivolta verso la via Lata, e quindi con orientamento diverso rispetto all’attuale chiesa.
Quest’ultima fu invece voluta sotto il pontificato di papa Alessandro VII Chigi ed i cui lavori, facciata, atrio, e attuale sistemazione dei sotterranei, furono affidati a quel geniale architetto che fu Pietro da Cortona. Il Papa stesso Alessandro VII inaugurò la Crypta nel 1661.
Nel 1960 l’Istituto Centrale del Restauro ha staccato e restaurato parte degli affreschi medioevali, per sottrarli alla grande umidità del sottosuolo.
Gli affreschi staccati e restaurati sono ora esposti al MUSEO NAZIONALE ROMANO Crypta Balbi.
Una leggenda narra che nei sotterranei, poi diaconia, vi fosse una “stazione apostolica” dove dimorarono i SS. Luca Evangelista e S. Paolo Apostolo, che qui fu imprigionato in attesa del processo.
Scopriamo insieme questo sorprendente spazio del sottosuolo della città Eterna…
Informazioni di visita:
Data e appuntamento: 15 febbraio 2014, appuntamento ore 16:10;
Inizio visita: Le visite inizieranno venti minuti ca. dopo l’orario di appuntamento permettendoci di svolgere le normali procedure di ingresso
Durata di visita: 1 ora e 45 minuti ca.
Biglietto di ingresso: UNICO € 2.00
Visita guidata: € 8.00 (€ 5.00 al di sotto dei 18 anni), gratuita sotto i 10 anni
Indirizzo: via del Corso, 306
N.B. Le visite saranno attivate con un numero minimo di 15 partecipanti.
Sarà necessario affittare gli auricolari al costo aggiuntivo di € 1,50 se il gruppo supererà le 15 unità.
I sotterranei in questione hanno un grado di umidità abbastanza alto, si raccomanda un adeguato abbigliamento.
Alla fine della visita ai sotterranei, sarà possibile visitare l’interno della chiesa