- In data Dicembre 6, 2016
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Il Carcere Mamertino e S. Giuseppe dei Falegnami
Il Carcere di Roma a ridosso delle pendici orientali del colle Capitolino, era adibito sin dall’epoca dei re, a prigione di massima sicurezza per i nemici dello Stato romano che attendevano di essere giustiziati.
Comunemente viene identificato nel complesso monumentale composto da due ambienti distinti e sovrapposti (Tullianum in basso databile in età arcaica, Carcer in alto di età repubblicana). Al di sopra del Carcer-Tullianum si ergono la chiesa di S. Giuseppe dei Falegnami e l’annesso convento (XVI – XVII sec.).
Visiteremo insieme la nuova area museale multimediale con recenti testimonianze emerse nelle ultime indagini archeologiche e gli antichi reperti inseriti nell’ allestimento.
Poi, scenderemo nel ventre del Campidoglio per ammirare l’abilità dei nostri avi nell’erigere costruzioni così monumentali ed allo stesso tempo dal valore simbolico – politico estremamente efficace (la sensazione che ancora oggi si respira è quella di carcere inespugnabile).
Ci sorprenderanno, gli affreschi medievali di diversi periodi storici riemersi in queste ultime indagini, testimonianza di come, almeno a partire dal secolo VIII d.C., la costruzione romana fu trasformata in luogo di culto cristiano.
A questa data risale infatti l’affresco conservato all’interno del Tullianum all’altezza del punto di emersione delle acque della sorgente consacrata a S. Pietro.
Gli affreschi rinvenuti sulle pareti del Carcer testimoniano a loro volta come gli apostoli Pietro e Paolo erano i santi titolari della chiesa almeno a partire dal secolo XI (Chiesa dei Ss. Pietro e Paolo in Carcere).
La chiesa dedicata ai due patroni di Roma era fatiscente verso la metà del XVI secolo quando l’Arciconfraternita dei Falegnami decide di costruire in un’area, di proprietà della chiesa di S. Martina (attuale chiesa dei Ss. Luca e Martina), occupata da costruzioni dirute e dalla chiesa di S. Pietro in Carcere, una chiesa intitolata al santo protettore di San Giuseppe dei Falegnami e gli ambienti necessari allo svolgimento delle attività sociali (Oratorio).
Nel 1543 il rettore della chiesa di S. Martina concede la chiesa di S. Pietro in Carcere in enfiteusi all’arciconfraternita ponendo come clausola specifica di mantenere in buono stato l’edificio religioso e di promuovere il culto del principe degli Apostoli.
Scopriamoli insieme…
la visita sarà a cura della Dott.ssa Laura Scoccia
Informazioni di visita:
Data: Sabato 17 dicembre 2016,
Appuntamento: ore 15.15 in Clivo Argentario, 1
Inizio visita: L’inizio della visita è previsto 15 minuti ca. dopo l’orario di appuntamento, permettendoci di svolgere le consuetudinarie pratiche dell’accoglienza
Durata di visita: 2 ore ca.
Visita Guidata: € 10.00 (comprensiva di auricolare € 1,50; € 6.50 sotto i 18 anni + € 1,50 auricolare, gratuito sotto i 10 anni)
Biglietto di Ingresso: € 5,00 per il Carcere Mamertino.
N.B. La visita sarà attivata con un minimo di 15 partecipanti.
Qualora non si raggiunga il numero minimo sarà nostra cura avvisare via sms o con W App.